Adriano

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  • in risposta a: Moto-ferie 2020 #186061
    Adriano
    Moderatore

    Dopo aver cercato di scattare foto diverse dal solito (come abbiamo cercato di fare tutto il giro, per non annoiarvi!) scendiamo.

    Il versante italiano è il più avvincente…

    Un punto panoramico però solletica la nostra attenzione, quindi ci fermiamo un attimo.

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186060
    Adriano
    Moderatore

    Il casello non è sul passo… da qui inizia il tratto finale, e più bello, del versante austriaco (il confine è proprio sul passo).

    Paghiamo e su!!!

    In cima è sempre il solito spettacolo…

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186059
    Adriano
    Moderatore

    Ci mettiamo in strada… a questo punto inizio a perdere un filo di lucidità, non ricordo esattamente le località che abbiamo attraversato, ricordo solo di aver fatto anche un passo, bellissimo, che non avevamo previsto… deve essere una località sciistica molto rinomata a giudicare dalla concentrazione elevatissima di impianti di risalita che si vedono incastonati sulle montagne che lo circondano, ma evidentemente d’estate non ci viene nessuno… i numerosi hotel e locali che si affacciano sul passo sono tutti chiusi…

    Magari Gullivel aiutami a ricordare il nome di questo passo!

    Arriviamo ad Imst e facciamo tappa per la colazione, che ricordo non abbiamo fatto, e facciamo il punto della situazione.

    Confermiamo l’idea di accorciare l’itinerario…

    Ripartiamo, raggiungiamo Solden (un’altra località che d’inverno deve essere una favola) e da qui ci arrampichiamo al Passo Rombo!

    Ed anche qui i lavori in corso non ci abbandonano… troviamo un semaforo alla fine di una galleria… intelligentemente l’autista della prima auto della coda si tiene a debita distanza dal semaforo, in pochi istanti ci troviamo ammassati li davanti in una miriade di moto… quando scatta il verde sembra la ripartenza di un GP! Daventi vedo un sacco di targhe dei Paesi Bassi, della Svizzera e dell’Austria… è evidente che a casa loro sono ligi al codice della strada, ma sentono che il confine italiano si sta avvicinando e liberano ogni freno inibitore 😡

    Arrivati al casello (si paga la bellezza di 15 euri) facciamo sosta… lasciamo che si smaltisca la coda di moto che si è inevitabilmente formata.

     

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186058
    Adriano
    Moderatore

    Passiamo una notte tutto sommato tranquilla… pensavamo di udire urla e sbattimenti di letti sui muri tutta la notte, ma forse complici i tappi per le orecchie che porto sempre con me in viaggio il risveglio avviene con la sveglia impostata sul cellulare di Gullivel.

    L’itinerario della giornata sarebbe nuovamente di quelli pesantini.

    Abbiamo in programma i Passi Rombi, Giovo, Pennes, Lavazé e Rolle… un’attenta analisi delle condizioni delle nostre chiappe ci obbliga a ridimensionare il giro… l’idea che aveva ispirato l’itinerario era quella non sprecare una giornata per il solo trasferimento, ma dopo due giornate tostissime come quelle appena vissute preferiamo rientrare a casa con le massime condizioni di sicurezza.

    La stanchezza gioca sempre brutti scherzi in moto, e gli ultimi chilometri sono sempre quelli più pericolosi.

    Sappevamo che una volta arrivati in Italia le temperature sarebbero salite parecchio man mano che si raggiunge la pianura, arrivare al caldo ed anche stremati non è saggio…

    Per cui scendiamo al piano terra, attraversiamo il corridoietto trattenendo il fiato (l’odore di burrito si sentiva fin su nel corridoio del motel), carichiamo le moto… e noi in assetto invernale, la notte ha piovuto e la temperatura è ben più bassa di quanto avessimo previsto.

    Prima di metterci in carovana per macinare chilometri facciamo il pieno in Austria… fermandoci a caso presso il primo distributore, nemmeno il più economico della zona, guardate quanto costa la benzina qui…

    Sarà anche un paese inospitale l’Austria, per lo meno per i nostri standard… ma per strada non c’è una cartina per terra, di immigrati (non solo “di colore”, intendo tutti compresi gli italiani) che girano creando casini e degrado non se ne vedono, quelli che ci sono lavorano sodo e portano a casa la pagnotta… per strada sono tutti ordinati e disciplinati (meno che in Svizzera, ma in confronto già noi mestrini sembriamo vivere a Bankok!)… e la benzina costa meno dell’acqua !

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186057
    Adriano
    Moderatore

    Questo era l’ultimo passo che avevamo in programma per la giornata…

    Da questo momento in poi inizia una lunga ed estenuante fase di trasferimento per raggiungere la località predestinata per passare la notte.

    Stiamo parlando di… non ricordo esattamente… ma circa un paio di centinaia di km ancora.

    La nostra marcia viene inesorabilmente rallentata da una serie infinita di lavori in corso… solito cantiere lungo 200 metri anche solo per irparare una buca… semaforo… coda…

    Giriamo intorno al Liechtenstein ed entriamo in Austria a nord del paradiso fiscale.

    La nostra meta è Feldkirch.

    Se a qualcuno questo nome non suona nuovo, io e Gullivel ci abbiamo fatto tappa già due anni fa. L’intento era infatti di pernottare all’hotel dell’altra volta, era in centroed era economico.

    Invece on-line non risultano camere disponibili (abbiamo fatto la prenotazione in pausa pranzo, sfuttando il wi-fi del ristorante) per cui Gullivel opta per un altro hotel, il più economico della zona che aveva stanze libere. Al momento della prenotazione non abbiamo letto le recensioni e non abbiamo approfondito. Abbiamo solo notato che non offriva la colazione nel prezzo… ma dato che avevamo già trovato questa situazione in passato non ci abbiamo fatto caso. Al nostro arrivo, all’imbrunire, scopriamo che l’hotel non è un hotel ma… un motel!!!

    E questo motel è situato su un edificio a forma di cubo, rivestito di placche metalliche tipo pelle di dinosauro in stile steampunk, dove al piano terra c’è una “burriteria” (si… un ristorante che fa solo burrito !!!) gestita da un bangla con in cucina un rasta…

    Chiediamo dell’hotel ed il bangla ci dice, in inglese stile Apu dei Simpson, che l’hotel è al piano di sopra… Gullivel chiede dov’è la reception ed il bangla, indispettito per il fatto che non capiamo dove siamo capitati (ma dove siamo capitati ???) ci mostra che fuori dalla porta c’è una macchinetta, tipo quella dei profilattici, tramite la quale dobbiamo fare il check-in (capito? La segreteria de lmotel è un macchinetta appesa ad un muro!!!). Ci guardiamo esterefatti… non sappiamo se risalire in moto e cercare nei dintorni un paio di letti in cui dormire oppure se cercare di capire come funziona la macchinetta, d’altronde i soldi della camera se li sono già presi dalla carta di credito…

    Dopo qualche smoccolamento la macchinetta ci eroga due chiavi elettroniche che ci permettono di salire ed accedere alla stanza.

    Per raggiungere l’ascensore dobbiamo passare nel piccolo corridoio che divide la cucina (da cui non vi spiego che razza di odori fuoriescono) e la saletta da pranzo della burriteria (ha la maggior parte dei tavoli fuori, bordo strada).

    Saliamo in ascensore… un dubbio su dove siamo capitati ci viene…

    Passiamo la chiave elettronica sulla toppa elettronica della porta, si apre… entriamo… beh… la stanza non è male, mobili in (finto ???) legno… solita odiosissima moquette per terra che tanto amano i crucchi… come’è il bano? Niente bidet ovviamente… ma doccia enorme completamente trasparente…

    E la camera? Divanone… lettone… sopra ai cuscini, per ogniuno, una confezione di Mentos…

    Ok, è chiaro dove siamo capitati!

    E’ uno di quei famosi motel in cui si portano le altrettanto famose zoccole austriache!

    Il divano serve per i primi istinti animaleschi… ma non vorrai mica scoparti la troia con l’alito da burrito? Fatti una Mentos e poi daje !!!

    A fine coito la zoccola ti fa lo spettacolino sexy nella doccia trasparente e poi ricominci!!! 😂

    Avviso Gullivel che non deve farsi venire strane idee…

     

    Vista l’ora tarda, sono già le nove e mezza passate, decidiamo di cenare ancora vestiti da moto.

    Ma che mangiamo? Burrito????? Per carità… San Google ci viene in aiuto e troviamo un ristorante-pizzeria nelle vicinanze che non sembra niente male.

    Chiediamo se c’è un tavolo, in inglese ovviamente… per fortuna troviamo una cameriera carina che si degna di risponderci (non è scontato che lo facciano da ste parti se non parli il crucco… specie se capiscono che sei italiano). Un cameriere ci porta il menù, spiaccica poche parole in inglese… il menù è in tedesco ovviamente… cerco una traduzione con Goolgle, ma nemmeno lui capisce il tedesco 😂

    Peccato, le foto dei piatti del locale su Google sono invitanti, ma optiamo per due pizze… andiamo sul sicuro… almeno per quelle i nomi sono in italiano!!!

    Se ci pensate la cosa è un po’ assurda… i crucchi ci odiano tanto ma quando c’è a mangiare per la pizza si parla solo italiano! E loro la pizza la adorano, la mangiano anche a colazione…

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186056
    Adriano
    Moderatore

    Dal Passo Susten scendiamo a Wassen, poi puntiamo al Passo Klausen.

    Ricordiamo questo passo perchè due anni fa l’abbiamo percorso nel senso contrario e qui è iniziata la nostra avventura del giro sui passi svizzeri sotto ad un diluvio durato quasi 13 ore… ricordiamo una strada stretta, tortuosa e di non aver visto nulla del paesaggio per via delle nuvole basse.

    Oggi ci rifacciamo con gli interessi!

    cL8VYcMN

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186055
    Adriano
    Moderatore

    Con la pancia piena risaliamo in moto… e su per il Passo Susten!

    Anche qui troviamo una marea di lavori in corso che rallentano la marcia, uno proprio all’ingresso della galleria in cima al passo. Il semaforo rosso dura una vita…

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186054
    Adriano
    Moderatore

    Ancora una volta dobbiamo immagazinare tutte queste emozioni in pochi minuti, dobbiamo rimetterci in strada e scendiamo… provando già un profonda nostalgia per questi due passi appena fatti… e raggiungiamo Innertkitchen e facciamo tappa per pranzo all’Hotel & Post Innertkitchen, ormai nostra tappa abituale quando siamo di passaggio di qua, locale che ci aveva fatto conoscere Rosso 2 anni fa. E’ un locale in cui i motociclisti di passaggio si trovano come a casa, anche e soprattutto per la magnifica cameriera spagnola (se ricordate l’anno scorso avevo pubblicato una foto del suo lato… più interessante 😉) che ama tanto i bikers italiani 😀

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186053
    Adriano
    Moderatore

    Arrivati in cima al passo io e Gullivel non ci parliamo… ci guardiamo, facciamo un grande sospiro… e guardiamo il paradiso che abbiamo appena conquistato..

     

     

    Il video mostra il Passo Grimsel visto dal Passo Furka, appena sopra il famosissimo Hotel Belvedere, posto nell’altrettanto famosissimo tornante del ghiacciaio del Rodano.

    Giusto per farvi un’idea della maestosità del posto, notate quando zoommo sui tornanti che salgono sul Grimsel le dimensioni della moto che sta scendendo.

    Questo paradiso in terra è lungo una quindicina di chilometri… questo giro che abbiamo organizzato, per la verità l’ha progettato Gullivel, ha avuto come unico senso quello di vivere questi quindici chilometri.

    Più di 1400 km fatti solo per percorrere questi quindici chilometri… lo capite già così che è un posto speciale.

    Purtroppo la tabella di marcia è serrata! Non possiamo che trascorrere qui solo qualche minuto, la destinazione è moooolto lontana ancora!

    Scendiamo a Gletsch, dove c’è la stazione dei treni a vapore che si arrampicano fin su sul Furka, poi sull’ Oberalp e raggiungono Tirano. La si vede nel video sopra, quando zoommo.

    E qui intraprendiam oun’altra salita epica, quella che posrta al Passo Grimsel.

    Non lascia fiato… i tornanto perfettamente disegnati, perfettamente asfaltati, perfettamente immersi in un paesaggio unico.

    La tentazione di voltarsi per guardare verso il Furka è grande, ma la Bull richiede l’attenzione sulla strada. Basta puntare con lo sguardo dove la voglio far passare, dove voglio che pieghi e dove voglio che si rialzi. Le esegue. Rientro in trance e mi godo ogni metro di strada, con tutto quello che comporta e tutto quello che la circonda… Sono attimi che non voglio dimenticare mai. Un giorno, quando sarò vecchio e malconcio anche questi ricordi mi aiuteranno a pensare che in fondo la mia vita non è stata poi male!

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186050
    Adriano
    Moderatore

    Scendiamo ad Andermatt… l’adrenalina sale perchè ogni cellula del corpo sa perfettamente qual’è la prossima tappa!

    Si sale in paradiso !!!

    La salita al Furka da Andermatt è un’esperienza mistica.

    Non ci sono parole per spiegarla e purtroppo non ho fatto foto… è impossibile fermarsi e farle… quando metti ruota qui entri in trance e diventi un tutt’uno con moto, gomme, asfalto, tornanti, montagne, ghiacchiai, cielo… Quando arrivi in cima pensi che quando morirai le tue ceneri dovranno essere sparse qui e la tua moto dovrà diventare uno dei tanti cimeli motociclistici che qui ossequiano ed osannano il nostro essere!

    Se penso al Furka i peli non possono fare a meno di rizarsi…

    Giusto per capire un pochino di “dove” si sta parlando, buasti guardare “James Bond – Goldfinger”… quando ancora parte del passo era sterrata.

     

    Life is a journey, not a destination !

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 5 mesi fa da Adriano.
    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186049
    Adriano
    Moderatore

    Da qui inizia un lungo trasferimento, che ci porterà in un luogo speciale.

    Un paio di orette in cui scorrazziamo per zone mai esplorate, da noi, prima in Svizzera. Tutto bello, questo paese è un incanto per i paesaggi ed un sogno per le strade… ma due cose fanno girare fortemente le balle… l’ospitalità ed i lavori in corso!

    Se ti fermi a bere un caffè in un bar… a parte che il caffè è acqua ed un cucchiaio di terra… come intuiscono che sei italiano non ti guardano nemmeno in faccia, se tu gli parli in inglese (sappiamo bene che in Italia impariamo le lingue dei nostri turisti ma in crucchiland o parli tedesco o stai a casa tua…) loro ti rispondono in tedesco! Lo capiscono l’inglese, ma gli stai sul ca**o a prescindere in quanto italiano!!!

    E poi i lavori in corso… lo sappiamo che la Svizzera è perfettina in tutto e per tutto, ma ogni isciata di cane c’è un cantiere!!!

    Se devono riparare una buca… fanno un senso unico alternato e regolato da semaforo lungo 200 metri, rimuovono un’intera carreggiata per 50 metri e rifanno tutto dal fondo… avremo trovato almeno un ventina di cantieri stradali solo su questo tratto, a fine giornata saranno più di un centinaio, e non esagero!

    Il passo successivo è famoso per essere l’unico passo dotato di faro… proprio come un porto!

    E’ il passo Oberalp!

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186048
    Adriano
    Moderatore

    La mattina seguente le aspettative per la giornata sono alte, l’itinerario previto è di quelli epici!

    Quando ci svegliamo fuori è ancora buio, alle 6:15, ma dobbiamo rifare le borse e tempo di scendere per la colazione è chiaro che la giornata partirà fresca ma il sole sarà protagonista.

    Tempo di ricomporre le moto e riapartiamo!

    Puntiamo a Nord e ben presto iniziamo la salita al Passo Spluga. All’inizio il traffico che incontriamo ci fa un po’ penare, facendoci godere solo a metà del susseguirsi continuo di tornanti. Ci mettiamo un po’ a liberarci di tutte le auto che intasano questa strada, sembra quasi una processione di incapaci alla guida…

    Una volta avuta strada libera impostiamo il nostro passo, la Bull danza tra curve e tornanti… dopo 10 anni ed oltre 80.000 km insieme scopro (sempre merito delle Q2) che posso piegare con una sola mano, le scende e si rialza da sola.

    Arrivati al passo Gullivel scende dalla moto… e mi fa “L’anno prossimo ricordami di lasciare a casa l’Harley !”, dolorante… ovunque!!! 😂

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    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186047
    Adriano
    Moderatore

    Ormai la serata volge, quasi al termine, ma noi abbiamo ancora molta strada da fare…

    Scendiamo a St. Moritz, costeggiamo il Lago di St. Moritz, poi il Lago di Champfér, il Lago di Silvaplana, il Lago di Sils (ca**o non finivano più sti laghi 😆), passiamo la dogana di Castasegna ed imbocchiamo la Valchiavenna.

    Il nostro hotel è a Piuro (da cui l’hotel prene il nome).

    Tempo di fare il check-in ed inizia a piovere… per fortuna nella parte più emozionale del giro il meteo ci ha risparmiato!

    Scarichiamo le moto, doccia e fuori a cena, in un locale caratteristico della vallata, il Crotto Belvedere

    https://www.crottobelvedere.com/

     

     

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    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186046
    Adriano
    Moderatore

    Uno potrebbe pensare che già così si sarebe potuto godere che basta… di per se fare lo Stelvio su tutti i tre versnti è una bella avventura, ti fa fare pace con te stesso dopo gli stress della vita da “cittadino” quest’anno anche devastata dal covid…

    Non vi sto a descrivere la goduria di piegare a 2500… 2600… 2700 metri con intorno a te il paradiso… di come le Q2 si incollino a terra e non c’è manata di gas in uscita che le scomponga… di come la Bull esca dai tornanti lasciandosi dietro tutte le altre moto (per i primi 10 metri di accelerazione, vero… poi in allungo è altra storia, ma nessuna ha la stessa spinta da fionda!).

    Ecco uno potrebbe essere già soddisfatto e bramare un tavolo di un bar, una seggiola ed un occale di birra.

    Ed invece no!

    Riscesi a Bormio raggiungiamo Tirano.

    Piccola sosta per riprendere fiato, per toglierci qualche altro indumento termico e poi via! Varchiamo il confine svizzero nuovamente ed adiamo a spararci il Passo Bernina!

    Due anni fa l’avevamo già fatto nel senso opposto, ma salire da Tirano è molto più avvincente.

    Una parentesi… pensavo di aver conosciuto già bene le Dunlop Q2 sui passi Dolomitici, ma in questo inizio di moto-ferie mi rendo conto di una cosa che prima mi era passata in secondo piano.

    Una cosa che ho sempre patito della Bull è quella tendenza a chiudere lo sterzo quando va in piega… e più gli pneumatici montati hanno il profilo a “V” e più la situazione peggiora… ti trovi sempre a dover spingere con la mano interna il manubrio per controsterzare… ovviamente se si gira in pianura od in collina questo effetto è poco evidente, ma se scali passi Alpini tutti i week-end e perfino nelle ferie la cosa diventa non solo fastidiosa, ma soprattutto stancante e di conseguenza pericolosa! Ricordo che al giro delle ferie dell’anno scorso, quanto montavo le Bridgestone BT 016 Pro non riuscivo più a fare i tornanti, la Bull era diventata un macigno da controsterzare…

    Beh, avevo già notato che con le Q2 questa sensazione era sparita, ma non avevo ancora avuto modo di immergermi nella guida così profondamente come in questa occasione… e quello di cui sono rimasto esterefatto è l’assoluta compostezza con cui la Bul scende in piega, anhe fino a grattare le pedaline, impostando “da sola” l’angolo di piega e l’angolo di sterzo. Le mani servono solo per dare gas, agire sulle leve e tenersi duro in accelerazione ed in staccata. Basta spostare il peso all’interno quel tanto che basta e lei fa il resto.

    Questa sensazione l’avevo provata solo con le RS2, ed è ciò che dopo di loro mi è mancato tantissimo… fin’ora.

    Le strade che abbiamo fatto fino a Tirano bene o male le conoscevo già, ma salendo sul Bernina ho potuto affrontare un versante mai fatto prima in questo senso di marcia e quindi è stato un vero banco di prova, sia per le gomme che per me. Fantastico arrivare su senza affanno ma con il rumore delle pedaline che grattano…

    Life is a journey, not a destination !

    in risposta a: Moto-ferie 2020 #186044
    Adriano
    Moderatore

    Se avessimo trovato brutto tempo saremmo riscesi a Bormio per continuare per il restante itinerario prefissato, non ci fa paura la pioggia nemmeno a queste altitudini… ma un po’ il rischio ditrovarsi bloccati dalla neve ed un po’ l’inevitabile rallentamento che comporta girare con la pioggia sarebbero stati un disastro.

    Scendiamo quindi a Prato allo Stelvio.

    Qui facciamo tappa ad un bar per un toast veloce.

    Fa davvero caldo, verrebbe la tentazione di spogliarsi e passare alla tenuta estiva, ma le altezze che raggiungeremo sarammo importanti fino a sera.

    Ripartiamo e raggiungiamo Tubre. Qui passiamo il confine con la Svizzera a Mustair ed andiamo a percorrere il versante più bello ed avvincente dello Stelvio sotto ogni punto di vista, paesaggistico… stradale… emozionale: l’Umbrailpass !!!

     

     

     

     

    Life is a journey, not a destination !

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 5 mesi fa da Adriano.
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