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AdrianoModeratore
Ho utilizzato per anni questo sistema, ma i problemi riscintrati erano sempre gli stessi purtroppo… apparentemente impossibili da raggirare e tali da limitare notevolmente la possibilità di utilizzo, specialmente del navigatore.
Il primo problema, il più ostico, è il surriscaldamento.
Tenere il display attivo per vedere il navigatore fa scaldare parecchio il telefono, ma comporta anche una veloce scarica della batteria come già detto. A peggiorare la situazione viene l’ulteriore riscaldamento causato dal mantenimento in carica del telefono.
Aggiungiamo che lo smartphone non può raffreddarsi perchè contenuto nel portatelefono, che tra l’altro è anche a tenuta stagna perchè impermeabile…
Il risultato è che dopo pochi chilometri il telefono rallenta il suo funzionamento, grazie alle potezioni termiche di cui è dotato, fino a spegnersi completamente per salvaguardare la sua incolumità…
Questo, chiaramente, rende inutile l’utilizzo dello smartphone come navigatore.
A peggiorare la situazione, già instabile, è che il cavetto di ricarica inserito nella presa del telefono applica una forza che varia continuamente di direzione, dovuta alle vibrazioni che arrivano al manubrio, ai trasferitmenti di carico, alle buche, ecc…
Con il tempo questa forza “incontrollabile” può danneggiare la presa del telefono…
Ed allora come fare?
Non volendo utilizzare un vero e proprio navigatore da moto (per il costo… per la minore versatilità… scegliete voi), quando ho acquistato un po’ di anni fa il mio attuale smartphone, impermeabile e dotato di ricarica wireless mi ero posto la domanda: “Esiste un portatelefono in grado di non far riscaldare il telefono e dotat di ricarica wireless ?”.
In commercio trovai moltissimi portatelefoni che televano il cellulare “all’aperto”, senza rinchiuderlo in un guscio. L’esposizione all’aria avrebbe garantito un’areazione “naturale”, ma rimaneva il problema della ricarica… apparentemente nessuno era dotato di ricarica wireless, al massimo ne rovavo con presa USB integrata ma occorreva comunque collegare un cavetto allo smartphone.
Finalmente un giorno mi sono imbattuto in un video di Gionata Nencini (il famoso motoviaggiatore toscano) in cui descriveva la soluzione al mio problema, che evidentemente era anche il suo dato che lui viaggia utilizzando lo smartphone come navigatore.
Qui trovate la recensione pubblicata sulla nuova versione del uso sito
Come potete leggere lui è partito dal prodotto di una famosa marca.
Nella recensione di cui sopra non c’è scritto ciò che invece ha più volte spiegato a voce nelle sue dirette su youtube, ovvero che lui non utilizza il navigatore come facciamo noi… ovvero non imposta una destinazione per lasciarci guidare dal navigatore, ma imposta a tavolino una traccia e poi la segue accendendo di tanto in tanto il display, lascindolo spento durante i trasferimenti principali. In questo modo lo smartphone si scalda molto meno dato che è impegnato solo nella visualizzazione della mappa e non nel continuo calcolo del persorso.
Questo mi ha fatto sorgete qualche dubbio sull’effettiva risoluzione dei problemi che ho sempre avuto io: surriscaldamento e mantenimento in carica della batteria.
Nella diretta su youtube di Gionata in cui spiegava questa soluzione, che all’epoca aveva testato nel suo mitico viaggio a Caponord con 1000 euro, diceva chiaramenteche la ricarica wireless non era sufficiente per tenere il telefono in carica mentre si naviga mantenendo il display sempre acceso. Esattamente come accadeva, anche a me, utilizzando la ricarica via cavo.
Il costo di questo supporto con ricarica wireless (quello “di marca) non è elevatissimo (60-70 euri) ma non me la sentivo di spendere questa cifra “per provare” se poteva essere la soluzione ai mie problemi… per cui ho acquistato il modello “alternativo” a circa 1/3 del costo, una cifra più che onesta per quello che sarebbe stato una prova.
Ero consapevole che il prodotto sarebbe stato più o meno una copia dell’originale più o meno fedele, sia nelle forme che nella funzionalità/affidabilità. L’idea è questa: se si rivelerà funzionale per i miei scopi allora acquisterò l’originale, preferisco spendere in totale 80-90 euro per una soluzione che funziona piùttosto che buttare 60-70 euro per una soluzione che non funziona… per cui per ora opto per “buttare” 20,00 euro per la prova.
Una volta arrivato il portatelefono (arriva dalla Cina, ci ha messo un mese e mezzo…) oltre a riscontrare quanto aveva già detto Gionata nella sua diretta relativa al prodotto, cioè che sul modello alternativo non c’erano in confezione tutti gli accessori dell’originale, ho scoperto che il supporto da manubrio non è compatibile con i manubri a doppia sezione…
O meglio… in confezione ci sono due tipi di adattori, uno per manubri da 22 mm ed uno per una misura superiore… ma non è possibile fissarlo sulla parte da 28 mm !
Per cui ho dovuto mediare un po’, utilizzando l’adattatore più largo ed iterponendo una fetuccina gommosa (fornita in confezione) sono riuscito a fissare il nuovo supporto più o meno a metà della transizione delle due sezioni.
Inizialmente non ero contento di questa collocazione, ma poi mi sono reso conto di due vantaggi… il primo è che il tachimetro rimane completamente sgombro alla vita (il precedente portatelefono ne occultava in parte la vista), il secondo è che posso facilmente decidere se tenere il telefono in verticale od in orizzontale, come vedrete più avanti.
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23 Gennaio 2021 alle 12:02 in risposta a: Raduno yamahabulldog GARGANO 3-4-5 SETT 2021 – Organizzazione #186238AdrianoModeratorePer favore Rosso… le magliette non postarle, lascia che siano una sorpresa !
Come abbiamo sempre fatto… l’anno scorso è stata un’eccezione 😉
Ci fidiamo di te!
Tu saprai sicuramente trovare il punto d’incontro tra la tua terra natia e la cagnolona! ✌
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23 Gennaio 2021 alle 9:20 in risposta a: Raduno yamahabulldog GARGANO 3 – 4 – 5 SETT 2021 – Partecipazione #186236AdrianoModeratoreAdriano, 2 notti, 1 L + 1 S ✌
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AdrianoModeratoreCiao marvil !
Si, quest’anno il raduno si svolgerà in Puglia.
Vedrai che una volta che parteiperai al primo… poi non ti farai più problemi per la distanza! Anzi, non vedrai l’ora che passi un anno per poter visitare più parti d’Italia che puoi!!!
Per esempio noi del gruppo tri-veneto coglieremo l’occasione per farci un gran bel viaggio, partiremo un giorno prima e torneremo un giorno dopo per goderci al meglio la penisola 🍻
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- Questa risposta è stata modificata 4 anni fa da Adriano.
AdrianoModeratoreCiao Jakk !!!
Benvenuto !
Bella la tua prima serie bella verginella… com’era la mia 🍻
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AdrianoModeratoreI kit di revisione aftermarket prevedono solo i gommini, mentre al posteriore è facile che i pistoncini risultino ovalizzati o comunque deteriorati…
Io ho utilizzato il kit originale, completo di gommini e pistoncini.
E’ importantissimo che tu proceda bene alla pulizia delle sedi dei gommini, ed anche dei condotti dell’olio… la pinza posteriore è talmente una “mer*a” che la sporcizia si insinua dietro ai pistoncini e sporca anche i condotti.
🍻🍻🍻🍻🍻
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AdrianoModeratorePurtroppo la Bull è così…
Però devo darti anche altri due consigli…
Quando giravo con il precarico serratissimo le vibrazioni erano molto più fastidiose, da quando ho montato le molle Ohlins e che di conseguenza il precarico è ai minimi ( circa ad 1/3 di chiusura se non ricordo male, forse 1/4) le vibrazioni che si ripercuotono sul manubrio sono diminuite molto.
Ed anche un’altra cosa… può sembrare una banalità… ma anche una buona carburazione, con una corretta rincronizzazione e le valvole ben registrate riducno ancora di più le vibrazioni…
Me ne erano rimaste un po’ a frequenza molto più alta e con le copri-manopole ho isolato ancora di più le mani.
Ora il ricordo delle mani informicolate al limite del torpore è ormai lontanissimo 😉
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AdrianoModeratoreAnche se non proprio quello della seconda serie… un buon manubrio a doppia sezione sicuramente ti farà bene anche per molte altre cose (per esempio io l’ho preferito più largo per avere più leva sui tornanti).
Ma non servirà gran chè… per le vibrazioni, che infatidivano tantissimo anche a me, io ho in larghissima misura risolto con le sovramanopole
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AdrianoModeratoreBello il report di Adriano un ca**o !!!
Mi sono dimenticato di citare i gadget fatti da Saida (ci crediamo che Rudy centri qualcosa??? 😂) !!! 😥😥😥
Dimenticanza imperdonabile… 😫
Scusa Saida !!! 😇
La fascia è bellissima, la Cate quando l’ha vista ha esclamato “Mia !!!” 😅
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AdrianoModeratoreP.S.: i video dei discorsi del Presidente non ho ancora avuto il tempo di editarli, li caricherò appena riuscirò…
P.P.S.: ora tocca a voi! Raccontateci il vostro viaggio, come avete vissuto il raduno e soprattutto caricate le vostre foto!!!
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AdrianoModeratoreIl resto della strada lo facciamo quasi in trance… i chilometri su chilometri di rettiliner ormai pesano come rocce, sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stato un massacro, ma ne valeva la pena!
Passiamo Monselice, poi arriviamo ad imboccare la Romea e puntiamo a nord. All’altezza di Campagnalupia faciamo tappa ad una stazione di servizio per l’ultimo pieno di Kiwi e Francesco, io Michele ed Enrico ormai siamo praticamente a casa.
Un ultimo abbraccio ai “fioi” e giù e macinare gli ultimissimi chilometri.
Arrivato in garage trovo la Cate che mi aspetta giù della rampa… seguiva la mia posizione su whatsapp… e mi sfodera il suo sorriso che amo di più, non c’è casa senza di esso 😍
Non guardo nemmeno i chilometri totali, lo farò la prossima volta che la prenderò in mano. Non sono importanti ora… devo metabolizzare sia le emozioni che la stanchezza per poi raccontare tutto alla Cate senza tralasciare i particolari più importanti, con calma.
Via le borse, la Bull va a cuccia (cavolo, abbiamo praticamente delle moto ibride plug-in, quando le metti in garage devi attaccare la spina 😂), io in doccia… e poi inizia il racconto “Sai Cate…” 😃
Un ringraziamento specialissimo va a Claudione, nonostante avesse mille timori di non essere all’altezza del compito è stato un padrone di casa eccellente!
Grazie a lui ho scoperto che adoro Torino, è la prima volta che metto i piedi in una grande città come questa e mi sento all’istante a mio agio, tutto ciò che mi circonda asseconda il mio ordine mentale… sono perfino arrivato a dire alla Cate “Ma sai che a Torino mi ci vedrei bene a viverci ?”.
Un ringraziamento va anche a Malefico, che si è occupato della grafica e della stampa delle magliette utilizzando il disegno di Michela ed assecondando le volontà di Claudione in merito di colori e di logo della città da pporre sulla maglietta.
Grazie anche al nostro Presidente, che sa sempre gudare il sentimento del gruppo. Un vero faro per tutti noi.
Grazie a Jake & Lorraine, che elevano sempre a livello internazionale il nostro meeting!
Un grazie a tutto il forum, siamo una famiglia unica!
Ed infine un grazie al miticissimo Ponch, che nonostante non abbia potuto essere con noi di persona lo è sempre con lo spirito!
A testimoniarlo il presente che ci ha fatto pervenire attraverso il Presidente
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AdrianoModeratoreRisaliamo in sella, dall’uscita di Piacenza fino a Mantova ci toccherà il tratto più massacrante di tutto il viaggio. L’abbiamo già fatto all’andata, ma con più di mille chilometri in meno sulle chiappe.
Il navigatore dice “prosegui dritto per 27 km”… “attraversa la rotonda e prosegi dritto per 19 km”… e così apparentemente all’infinito 😣
Cerchiamo più vote un “qulcosa” in cui fermarci per pranzo, ma le trattorie per camionisti che pullulano er queste lande desolate sono chiuse… ed anche qualche locale che cerchiamo con Google risulta chiuso… sembra che di domenica da queste parti non ci sia anima viva per strada, figuriamoci con le gambe sotto ad un tavolo!
Alle porte di Mantova troviamo un Road House… non è propriamente il massimo… ma per un’insalata di pollo, anzi cinque, per stavolta può andare bene lo stesso.
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AdrianoModeratoreAndiamo a letto vah… che domani ci aspetta un fracco di chilometri da fare.
La mattina successiva, stranamente, non lamento stanchezza.
Scendiamo in sala colazione ed arriviamo tutti un po’ alla rinfusa. Qualcuno ha gli occhi socchiusi come su avesse preso una tranvata da un pugile professionista, qualcuno fatica a capire chi è, dove è e soprattutto “quando” è 😆
Poi tocca salire in stanza e preparare le borse, poi giù a caricare le moto…
E poi arriva quel momento… quello che tutti noi tempiamo fin da quando il venerdì mattina mettiamo in moto per andare al raduno… il momento dei saluti, degli abbracci, del promettersi che si organizzerà un giro dalle parti di questo o di quel amico, magari in moto… anzi sicuramente in moto… oppure di trovarsi a metà strada per una scampagnata.
Non ci si dice più “speriamo di vederci l’anno prossimo”, dopo quello che è successo quest’anno per noi è una certezza che ci si reincontrerà! Costi quel che costi!!!
Partiamo, anche qui, alla rinfusa.
Fernando è il primo a partire, è quello che si sciropperà più chilometri in sella, alla fine. “Ciao Fratellone” è tutto ciò che riesco a dire mentre mi abbraccia forte.
Remo e Giuliano Senior mi avvisano che l’anno prossimo verranno a farsi una scorrazzata sulle mie Dolomiti, ci diamo appuntamento certo, anche se la data si saprà l’anno prossimo.
Abbraccio tutti, quest’anno sono meno triste però. Il Covid-19 ha avuto un effetto positivo su tutti, sappiamo che siamo più forti di ogni avversità e niente e nessuno ci terrà lontani.
Il gruppo veneto si spacca, Carmelo è nato in Piemonte ed insieme a Lucia vuole cogliere l’occasione per rivedere le terre in cui ha mosso i primi passi della sua vita. Gullivel va con loro. Poi faranno tutta autostrada per il rientro.
Io, Michele, Enrico, Kiwi e Francesco invece preferiremmo evitare totalemnte l’autostrada, ma per motivi di tempo optiamo per percorrere a ritroso l’itinerario dell’andata. Fino a Piacenza in autostrada, poi tutta statale.
Roberto si aggrega a noi fino allo svincolo per Genova Voltri. Un salutone fratello!
Prima di uscire a Piacenza facciamo sosta in autogrill. Guardiamo con preoccupazione lo stato degli pneumatici, ma sorprendentemente le Q2 si stanno comportando alla stra-grande anche sotto il profilo chilometrico. Siamo quasi ad 8000 km se non danno segni di usura ne anomala ne esagerata. Anche Enrico è contento di essersi fidato del mio suggerimento di montarle.
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AdrianoModeratoreA fine cena siamo tutti rilassati, consapevoli di aver vissuto uno dei più attesi raduni della storia del forum con la massima serenità di chi è consapevole del privilegio di poter annoverare amici di questa caratura, sparpagliati per tutta Italia ma sempre pronti a macinare chilometri su chilometri pur di riunirsi ancora una volta.
Non smetterò mai di citare Fernando “Mi piace l’idea di potermi trovare in qualsiasi parte d’Italia e di poter contare su un amico con cui bermi una birra” ✌
La notte è calata, i rumori della città si fanno più ovattati… ci incamminiamo verso l’hotel salutando Kiwi e Francesco, loro hanno deciso di farsi un giro per la città.
Tra una cosa e l’altra si va a letto a l’una e quaranta… tappi sulle orecchie ronf… basta davvero un istante per finire tra le braccia di Morfeo.
Alle due e qualcosa suona il cellulare, faccio un salto… a quest’ora di solito il cellulare suona per due motivi: mio papà sta male oppure è scattato l’antifurto della bottega!
In entrambi i casi il mio fisico si predispone, con una botta di adrenalina, a scattare in piedi, vestirsi e correre giù in auto…
M… aspé un attimo… leggo “Kiwi Cell” sullo schermo… Kiwi??? Cavolo… vuoi vedere che Francesco sta male? Penso come prima cosa… oppure sta male Kiwi ed è Francesco che mi chiama col cellulare di suo papà…
Tutto questo mentre il telefono squilla e Michele ronfa beato…
“Pronto”, è l’unica cosa che riesco a dire.
“Eh… ciao Adri… siamo chiusi fuori”…
Un attimo… “Chiusi fuori??? Fuori di che???”, non riesco a pensare…
“Fuori dall’albergo? Non è che ci puoi venire ad aprire? Siamo all’posteriore”. “Ok, arrivo…”, metto addosso qualcosa, scendo le scale, apro la porta di sicurezza e fuori c’è Francesco appoggiato allo stipite con un sorriso beffardo… e Kiwi imbarazzato…
“Ma vete scavalcato il cancello?” ciedo, Francesco “Si !”… ed io “Ma hai fatto una foto a tuo papà mentre scavalca ?”, no ma ho scattato questa 😁
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AdrianoModeratoreAnche stasera saremo ospiti da Angelino, si sta bene qui.
La cena della seconda serata, da tradizione, è l’occasione per trarre le somme dell’attività del gruppo nell’anno trascorso ma quest’anno è più che altro l’occasione per tirare un super-sospiro di sollievo… in pochi avremmo scommesso che questa strana situazione psico-sanitaria ci avrebbe permesso di radunarci…
Ma questa seconda serata è sempre anche l’occasione per definire la locaion del raduno dell’anno successivo. Si discute sulle proposte che ogniuno può avanzare, si solito. Quest’anno no, si sa esattamente quale sarà la destinazione, ma manca l’ufficializzazione: Puglia !!!
Il Presidente fa il suo tradizionale discorso, quest’anno ha gioco facile… sarà lui l’organizzatore del prossimo raduno e la Location sarà la sua terra natia!
Applausi, baci, abbracci… si, certo… ma stappiamo qualche bottiglia ed avanti i vassoi con le pietanze!!!
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