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- Questo topic ha 54 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 settimane, 4 giorni fa da Rudy.
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21 Ottobre 2024 alle 11:41 #187347AdrianoModeratore
Mi ci è voluto più del solito stavolta… metabolizzare le emozioni, le risate, gli occhi pieni di panorami e visi amici, i chilometri, le moto, il loro rombo… ed il cibo !!! Mi ci è voluto un sacco per smaltire quel chilo e 7 che ho preso !!! 😅
Si perché… noi siamo un forum di bikers, ma cavolo… più che dei chilometri percorsi in sella, stavolta ci rimarranno sicuramente impresse le ore passate con la forchetta in mano e le gambe sotto ad un tavolo !!! 😁
Partiamo dall’inizio…
Questa volta il raduno ha, giocoforza, seguito una formula diversa dal solito venerdì giorno del viaggio di andata, sabato giorno del giro e domenica giorno di ritorno.
Il 99% dei participanti vive sul “continente”, per cui abbiamo dovuto adeguarci non solo alla grande distanza da percorrere, ma soprattutto alle corse dei traghetti che dai porti tirrenici permettevano di raggiungere la Sicilia.
Io ed il gruppo veneto avevamo prenotato il traghetto che salpava da Livorno il 25 settembre, alle ore 18:30.
Come di consueto la compagnia di navigazione richiedeva di arrivare al molo almeno due ore prima della partenza, per espletare le operazioni di imbarco.
Quindi… Kiwi, Giovanni, Michele ed ci eravamo dati appuntamento all’autogrill di Arino, alle porte di Mestre, per le 7:00.
Per me sveglia alle 5:30.
Colazione, vestizione e poi giù a caricare la Bull, avevo preparato meticolosamente le borse la sera prima.
Non avevo mai affrontato un viaggio così lungo in moto, per cui ho perso non poco tempo ad ottimizzare i bagagli, cercando di non portare nulla che fosse superfluo per evitare pesi ed ingombri inutili.
Le borse laterali non le ho incalcate di roba. Ci ho messo, essenzialmente, gli indumenti necessari per il soggiorno a Modica e gli accessori di sicurezza (kit foratura, kit primo soccorso, giubbo catarifrangente, cinghie varie) e l’antipioggia.
Nella borsa da serbatoio ho messo tutto quello che doveva essere a portata di mano per il viaggio. Maglia termica, guanti estivi, fasce per il collo, bottiglie d’acqua, lucchetto per il casco, ecc.
Poi ho sfruttato una borsa a rotolo che avevo preso ancora un anno fa, più per sfizio che per necessità.L’avevo presa su un noto sito di abbigliamento da moto tedesco a 7,99 euro spedita.
Si è rivelata fondamentale per mettervi tutto ciò che sarebbe servito in nave (pantaloni tecnici, maglietta ed intimo, ciabatte, scarpe, trousse bagno) ed ha trovato collocazione, di traverso, sulla parte posteriore della sella ed agganciata con delle cinghie ai telaietti laterali.
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21 Ottobre 2024 alle 11:44 #187348AdrianoModeratorePartenza !!!
Esco di casa… è buio, ma sembra una giornata buona, il cielo è appena velato.
Cerco di impostare il navigatore sul cellulare, in modo da non doverci pensare dopo… ma capisco subito che il mio smartphone ha qualcosa che non va… questa mattina non ne vuole sapere di far funzionare Maps !
Imposto una destinazione, avvio… e poi riduce a miniatura la mappa automaticamente. Cerco di aprirla a schermo intero, ma continua a richiudersi in miniatura. Provo e riprovo, invano.
Vabbéh, dico… tanto la strada fino all’uscita del casello di Casalecchio di Reno (scelto per poi continuare per statali da li) la conosco. Poi, con calma, riavvierò il telefono e tutto si risolverà… era ciò che pensavo…
Via !
Dopo 2-3 km mi trovo immerso in una nebbia incredibile, in generale… ma soprattutto per il periodo… non ho ricordi di un muro del genere a fine settembre.
E soprattuto, pochi chilometri prima, a casa mia, non ce n’era traccia.
Arrivo all’autogrill concordato che ho i pantaloni (jeans) ed i guanti (di pelle, estivi) zuppi. Per fortuna il giubbo 4 stagioni è impermeabile.
Trovo Giovanni e Michele già li, Kiwi ci raggiunge dopo pochi minuti dal mio arrivo.
Io mi metto i pantaloni dell’antipioggia e calzo i guanti impermeabili, poi via ! Ripartiamo.
Ma non prima del tradizionale ballo propiziatorio di Michele
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21 Ottobre 2024 alle 11:55 #187349AdrianoModeratoreAutostrada Venezia-Padova, poi Padova-Bologna ed usciamo, come detto, al casello di Casalecchio di Reno. Per fortuna siamo usciti dalla nebbia (non tanto prima di Bologna, in verità), quindi sfilo i pantaloni impermeabili e ricalzo i guanti estivi.
Ritento di inserire la nostra destinazione su Maps, ma non ci sono storie… il mio smartphone non ne vuole far sapere di far funzionare l’App. Riavvio, disinstallo, renstallo l’App, aggiorno il telefono… un disastro… non funziona un ca**o!
Per fortuna avevo messo nella borsa serbatoio lo smartphone di lavoro (un “povero” Realme Note 50), per cui lo innesto sul portatelefono ma dato che questo telefono non ha la ricarica wireless, improvviso un sistema di ricarica con la mia batteria tampone, che ha i pannelli solari, infilata nella tasca trasparente della borsa serbatoio, faccio uscire un cavetto USB e lo innesto acrobaticamente allo smartphone in modo da garantirgli una buona autonomia fino a estinazione.
Speriamo funzioni.
Seguiamo la SS64 in direzione Pistoia.
Per strada procediamo più o meno a velocità codice, sia per le condizioni dell’asfalto (non sempre idilliache) sia del traffico (sostenuto, essendo un mercoledì lavorativo qualsiasi per tutto il resto del mondo).
Da qualche parte lungo il trasferimento, dopo qualche decina di chilometri dall’uscita del casello, cerchiamo una sosta. Cosa non facilissima da fare, la statale attraversa, si, molti paesi ma in quasi tutti ne schiva il centro senza che ci siano affacciati su di essa locali o bar aperti.
Non ricordo il paesino esatto in cui ci siamo fermati ad un “bar dei veci”, dove fuori ci sono seduti, per l’appunto, i classici “veci” del paese che giocano a carte.
Il bar fa anche da edicola, tabaccheria, cartoleria e piccolo emporio. Al banco, insospettiabilmente, una bellissima e sorridentissima donna, tra il biondo ed il brezzolato, che stona un po’ con il contesto un po’ dimesso del locale.
Un giro di analcolici (!!!) e riprendiamo il viaggio.
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21 Ottobre 2024 alle 11:58 #187350AdrianoModeratoreInizialmente avevamo ipotizzato di andare a fare i passi Raticosa e Futa, ma le previsioni erano nefaste fino alla mattina stessa. Ed invece a 360° il cielo è terso ed il sole splende.
L’itinerario iniziale avrebbe richiesto un paio d’ore in più di tragitto, per cui mi aspettavo che tirando dritti per di qua ci saremmo trovati a destinazione con troppo anticipo.
Procediamo, quindi, con un passo tranquillo.
La prossima tappa sarebe dovuta essere il Ristorante Lago Lo Specchio, identificato attraverso Maps come luogo in cui pranzare e passare un’oretta in relax.
Purtroppo arrivati a destinazione scopriamo che il locale era inspiegabilmente chiuso e probabilmene non da poco.
Da qui procediamo un po’ allo sbaraglio, non c’è campo per cui non è possibile seguire in qualche modo il navigatore.
Dopo un po’ di lavori in corso, strade dissestate ed un leggero scroscio di pioggia compare a lato della strada il Ristorante 44° Parallelo
https://maps.app.goo.gl/HRDaE43G1xUTdebg6
Non è chiaro se sia una buona scelta… alla porta di ingresso c’è la classica scritta lampeggiante “APERTO” che campeggia fuori dai bar dei cinesi.
Non sembra di buon auspicio… ma visto che sta quasi per essere tardi, ci facciamo coraggio e varchiamo la porta.
La sala, grande, è quasi vuota. Solo 2 tavoli occupati, 6 persone in tutto.
L’odore è “da chiuso”. Sicuramente il posto ha visto epoche migliori. Il proprietario ci accoglie calorosamente, ci fa accomodare, dandoci tutto lo spazio necessario per poggiare caschi e giubbotti… per cui anche se eravamo titubanti, ci sembrava scortese non assecondare tanta gentilezza.
Una letta veloce al menù e scopriamo dalle indicazioni della proprietaria, simpaticissima, che in realtà le disponibilità sono un po’ diverse vista la stagione estiva ormai terminata, per questi luoghi.
Ordiniamo 4 tagliate e relativi contorni.
Dietro a noi c’è un gran camino, che il proprietario attrezza in pochi minuti con la brace (in cuicina hanno la stufa a legna che va 24 ore su 24) e ci prepara 4 bei pezzi di ciccia.
Innaffiamo con 4 birre alla spina.
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21 Ottobre 2024 alle 12:01 #187351AdrianoModeratoreRiprendiamo la marcia e non facciamo più soste.
Passata Pistoia seguiamo tutta una serie di provinciali e regionali, un po’ in apprensione perchè il traffico aumenta man mano che iniziano a vedersi le indicazioni del porto di Livorno.
Ed invece arriviamo all’imbarco precisissimi alle 16:30, il mio accrocchio per alimentare lo smartphone ha funzionato, ed anche alla grane perchè o smartphone è carico al 100 % e la batteria tampone al 75%, dopo un’intera giornata di utilizzo.
Ci mettiamo in coda e notiamo che non ci sono Rudy ed Andrea. Loro hanno portato le moto sul carrello fino a casa di Rudy a Berceto con il RAM e da li ci avrebbero raggiunto qui.
Aprimo la chat del Gruppo e notiamo che hnno postato una foto nella quale si vede che sono seduti ad un tavolo di un bar con due birre in mano. Sullo sfondo qualcosa di simile al parcheggio in cui siamo noi, ma non li vediamo in giro.
Kiwi li chiama e scopre che sono dall’altra parte del porto e che ignoravano il doversi presentare all’imbarco 2 ore prima della partenza…
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21 Ottobre 2024 alle 12:04 #187352AdrianoModeratoreNel frattempo che loro raggiungono il nostro molo, la compagnia apre le transenne e velocemente saliamo sul traghetto.
Gli operatori ci fanno scendere uno… due… tre ponti… ci fanno parcheggiare al Garage 1, quello più in basso, insieme a quasi tutte le altre moto presenti al molo.
La fase è concitata… gli operatori urlano a tutti in maniera confuzionaria come posteggiare le moto.
Poco dopo udiamo un frastuono insopportabile ed inconfondibile… era la Bull di Rudy 😂
Alla fine Rudy ed Andrea hanno parcheggiato dietro le nostre moto, nonostante il ritardo.
Sganciamo i bagagli strettamente necessari e saliamo per un’angusta e ripida scaletta che si inerpica (sputando i polmoni per la fatica di salire ancora bardati) per un’infinità di piani… 8- 10 ??? Non lo so quanti… per raggiungere il ponte 5, per poi ridiscndere al ponte 4 dove c’è la reception. Un’odissea… per ritirare la chiave della cabina, raggiunta la quale ci cambiamo velocemente. Pantaloncini ed infradito e su sul ponte 6 (il più in alto) per godersi il panorama ed il tramonto che da li a opoco, con l’uscita dal porto, sapevamo avrebbe fornito spettacolo, complice il Tirreno placido che fa da specchio.
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21 Ottobre 2024 alle 12:05 #187353AdrianoModeratoreEuforici per la partenza, puntuale alle 18:30, svaligiamo di birre i bar di prua.
Ceniamo frugalmente con un panino (anzi due…), sempre preso al bar, e poi ci accomodiamo sulle poltroncine sulla zona del palco a prua, dove di esibisce un tipo con un piccolo PC ed una chitarra elettrica. Dovrebbe fare del karaoke, ma vista l’assenza di cnadidati a farsi perculare si esibisce lui passando da delle brillanti interpretazioni in stile rock e blues ’70-’80 a penose canzonette ital-popolari su richiesta di qualcuno che “l’inglese non lo capisco, perché non fai qualcosa di italiano ?”.
La serata passa tra chiacchiere di storie vissute in moto e di aspettative epr quanto avremo vissuto da li a poco in Trinacria.
Credo che un po’ tutti siamo andati a nanna ben prima della mezzanotte.
Kiwi, Michele ed io dividevamo una tripla, Rudy ed Andrea una doppia e Giovanni una singola.
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21 Ottobre 2024 alle 12:08 #187354AdrianoModeratoreLa nottata è filata liscia… io mi ero impostato una sveglia per le 7:00, ma un po’ prima ero già sveglio.
Mi vesto ed asco dalla cabina cercando di fare meno rumore possibile. Volevo godermi le prime luci della mattina sul ponte superiore, sul terrazzo a prua. Speravo anche di riuscire a farmi una corsetta sul ponte, ma l’umidità della notte rendeva un po’ scivolosi i camminamenti.
In cambio il panorama è stato davvero mozzafiato, con il sole che si faceva spazio tra le nuvole ed il Tirreno che lo rifletteva.
Non mi era mai capitato di fare colazione in mezzo al mare, con quella brezza calda e quel profuno di salsedine.
Peccato solo per quella scia marrone-nera che usciva dal fumaiolo e che si estendeva dietro alla nave a perdita d’occhio… che nemmeno 20 milioni di Panda diesel che non possono più circolare avrebbero mai emesso rimanendo accese per un anno intero…
L’avvicinamento alla costa siciliana ha avuto, ai miei occhi, un richiamo ad immagini omeriche con quei romontori che pian piano emergevano misteriosamente da una coltre di nebbia.
Ammetto che un po’ di emozione, di pelle d’oca, mi è venuta avvicinandoci alla costa palermitana.
Vuoi perchè in Sicilia non ci ero mai stato, vuoi perchè quello che stavamo per fare mi sembrava un po’ un’impresa, vuoi perchè l’aspettativa per ciò che avremmo vissuto i giorni a venire era emozionante di per sé…
https://
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21 Ottobre 2024 alle 12:10 #187356AdrianoModeratoreCome per la partenza, l’attracco è avvenuto con altrettanta precisione, alle 14:00 in punto.
Le operazioni di sbarco, per noi, sono durare 2 ore. Tempo di svuotare tutti i garage superiori al nostro.
Fuori dal porto sostiamo in attesa di Edo, il cugino che Marco ha incaricato per scortarci fuori da Palermo.
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21 Ottobre 2024 alle 12:12 #187357AdrianoModeratoreCi raggiunge con la sua Africa Twin. Lo seguiamo e fin dai primi metri ci rendiamo conto che qui a Palermo ciò che normalmente vale come regole della strada, non valgono…
Sorpassi a destra, poi sinistra, dare la precedenza, stop, sono solo convenzioni estetiche che nulla hanno a che fare con il normale flusso del traffico.
Tanto che, alla prima svolta per raggiungere il primo distributore disponibile, perdiamo Gullivel.
Fatto il pieno, Gullivel ed Edo al telefono si chiariscono sulla direzione che ha preso il nostro Admin e lo raggiungiamo.
Da qui andiamo ad imboccare, non senza bestemmie, l’autostrada che ci avrebbe fatto finalmente uscire, dopo un’ora abbondante, da Palermo.
Scopriamo che le autostrade siciliane non sono a pagamento, il che per noi “nordici” è una vera sorpresa… abituati come siamo a viaggiare per statali, per evitare i salassi ai caselli.
Dopo una cinquantina di chilometri da Palermo facciamo una prima sosta.
L’uscita dalla città ha lasciato il segno, sia nel nostro umore sia sulle nostre magliette… inzuppate di sudore.
Ci reidratiamo alla prima stazione di servizio che troviamo, in compagnia di quasi tutti gli altri motociclisti che erano sul traghetto con noi.
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21 Ottobre 2024 alle 12:14 #187358AdrianoModeratoreRiprendiamo la strada puntando verso sud, abbiamo appuntamento con Marvil dalle parti, di non ricodo male (Marvil eventualmente mi correggerà), di Pergusa.
Quando lo incontriamo è già sera, ma la strada da fare è ancora molta.
Baci ed abbracci, ma veloci… e via !
Passiamo alle porte di Caltagirone e poi ricordo solo che il sole è calato velocemente e che il faro della Bull non ha mai fatto così poca luce per illuminare la strada. Marvil guidava la carovana, procedavamo spediti, ma letteralmente alla cieca… non conoscevamo la strada, le sue buche, le sue curve… per fortuna potevamo riconoscere quando Marvil rallentava: dai suoi scarichi si vedevano le fiammate degli scoppiettii in rilascio !
Eravamo tutti esausti e sono sicuro che a tutti balenava lo stesso mio pensiero: “Fan**lo… adesso mi fermo !”, ma al primo cartello stradale che indicava “Modica” ci siamo sicuramente rincuorati e nonostante i chilometri da percorrere sono stati ancora molti, il solo vedere le luci della città in lontananza ci ha dato l’energia necessaria per resistere.
Arrivati all’hotel Borgo Don Chisciotte pensavamo di prendere possesso delle nostre camere, di tuffarci in doccia e poi svenire su qualche poltrona dell’hotel, con una birra in mano magari…
Alla reception troviamo Oscar, fratello di Marvil, che ci da il benvenuto. Frastornati, accaldati e poi raffreddati lungo il tragitto, capiamo ancora poco… check-in e via a parcheggiare le moto, ancora convinti del nostro piano iniziale (doccia – poltrona – birra – abbiocco).
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21 Ottobre 2024 alle 12:18 #187359AdrianoModeratoreMarvil ci informa che abbiamo il tempo giusto per scaricare le moto e che poi ci aspetterà subito al parcheggio, nel frattempo arrivano anche Gioggio e Walter.
Il piano è di andare a cena in una birreria in centro a Modica (Modica bassa ???), siamo già in abbondante ritardo.
L’idea di prendere la moto per andare a cena l’abbiamo abbandonata diversi raduni fa… sappiamo bene come vanno a finire i dopo cena… ma ancora frastornati seguiamo le istruzioni, non prima di aver abbracciato nuovamente i nostri amici, che non sapevamo ancora sarebbero diventati i nostri angeli custodi per tutto il raduno !
Ed allora via ! Per le strade notturne di Modica, raggiungiamo O’Streat : birreria e street food in puro stile modicano !
Marvil, non me ne ero accorto, aveva lasciato il nostro gruppo per andare a prendere Donna Vincenza. Ci hanno raggiunto poco dopo il nostro arrivo.
Ricordo due pinte di una birre in stile dunkel, ricordo tanti vassoi di salumi e formaggi locali, di panella farcite, arancini, panini, e chi più ne ha ne metta… ricordo il titolare gentilissimo, a spiegarci le varie birre e come venivano prodotte, ricodo la sua graziosa collaboratrice (fidanzata ? Moglie ? Non ricodo…) impressionata del nostro viaggio, della composizione del nostro gruppo e della sua tradizione.
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21 Ottobre 2024 alle 12:21 #187360AdrianoModeratoreQuando la serata sembrava finalmente instradata a volgere al termine, per finalmente andare a dare ristoro alle natiche ed ai polsi già provati… arriva l’idea “Maaaa… ci sarebbe una birreria… un locale per bikers… qui vicino… che fa musica dal vivo…” 😮
Ok… casco allacciato e via nuovamente per le strade di modica !
Ci infiliamo in una zona industriale ed arriviamo al Rock (un nome, un programma)
Parcheggiamo le Bull tra le moto già posteggiate di fronte al locale, entriamo… ci guardano uno un po’ tutti… ora, qui, queli che “parlano strano” siamo noi !
C’è un gruppo formidabile che si esibisce su un palco realizzato con bancali e fusti di birra vuoti, l’impatto è notevole !!!
Dentro al locale Marco ci presenta alla proprietaria ed ai bikers presenti, giro di pinte ovviamente prodotte in loco e poi fuori a goderci lo spettacolo !
E che pettacolo ! Rock suonato con passione !
Alla fine dello spettacolo Walter ci presenta il bassita, suo amico ed anch’esso biker (tra l’altro appena tornato da un giro sulle Dolomiti), che abbiamo ammirato fin da subito per la sua maglietta.
Entusiasta anche lui per avergli raccontato, velocemente, la sotria del nostro gruppo e meravigliato della nostra provenienza.
Poi, finalmente, arriva il momento del riposo… rientriamo all’hotel ed intorno alle 2:00 andiamo a crepare a letto…
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21 Ottobre 2024 alle 14:35 #187361AdrianoModeratoreLa mattina successiva, di quel venerdì che in un normale raduno sarebbe stato il giorno dell’arrivo, ci aspetta un’avventura impegnativa ma che da sola giustifica il viaggio !
La sveglia non è stata apprezzatissima… ma l’adrenalina riprende possesso dei nostri corpi e dopo una buona colazione schieriamo velocemente le moto ed andiamo ad imboccare l’autostrada per risalire la costa est. Dalle parti di Lentini abbiamo fatto sosta in una stazione di servizio. Qui avrebbero dovuto raggiungerci Ponch, il fratello Loris, le consorti Maria e… cavoli… non mi ricordo proprio il nome della moglie di Loris… e Malefico, che stavano passando qualche giorno di vacanza a casa di quest’ultimo, in attesa del raduno.
Ponch e Loris avevano preso a noleggio due moto, rispttivamente un’ Honda NC 750 ed una Benelli TRK 500.
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21 Ottobre 2024 alle 14:52 #187362AdrianoModeratoreMa poteva filare tutto liscio quando c’è di mezzo Ponch ??? 😣
L’ NC, appena partiti dal motonoleggio, inizia a singhiozzare ed ad andare ad uno… Ponch capisce subito di cosa si tratta… chiama il noleggiatore e lo avverte che la moto ha le candele ormai finite, una delle quali andata del tutto. Una riparazione che poteva semplicemente comportare un fermo di qualche decina di minuti, tempo di sostituire le candele, si è tramutata in una (prima) odissea tra rientro al noleggio… diagnosi del problema… conferma della ragione di Ponch… reperimento delle candele di ricambio… e sostituzione…
Per non bloccare l’intero gruppo si decide di procedere, concordando con Ponch, Loris e Malefico che ci saremmo trovati direttamente a destinazione, dato che non prevedavamo altre tappe intermedie.
Ed allora via !!! Passiamo ad ovest di Catania e la nostra destinazione si palesa in tutta la sua magnificenza ! Con tanto di sbuffo dal cratere in cima… sua maestà l’ Etna !!!
Quando si è iniziato a parlare di raduno in Sicilia, ancora a Rodi Garganico, io già mi figuravo che se anche non fosse stato previsto da Marvil, io avrei dovuto trovare il modo per portare le ruote della Bull in cima all’ Etna !!! Si… in cima… fino a Rifugio Sapienza, il punto più in alto dove si può arrivare motorizzati… nei miei più bei sogni mi immaginavo di esermi portato dietro anche l’abbigliamento da montagna e di salire davvero fino in cima.
Beh… intanto la meta era visibile e noi la stavamo puntando con decisione !
Passato Nicolosi inizia la salita. Sale l’adrenalina… ci siamo davvero !!!
Cavolo… la mente va a quel capanno in cui ho trovato la Bull 14 anni fa, prossima alla rottamazione… e dopo 100.000 km percorsi insieme su e giù per l’Italia, ed un po’ in la del confine a nord, ora stiamo scalando insieme il vulcano più alto d’Europa !!!
Mi viene la pelle d’oca anche adesso che scrivo… a pensarci !
E fino ad un paio d’anni fa avrei pensato di essere pazzo se mi fosse passato per la testa un’avventura del genere…
La strada è più pulita di quanto mi aspettassi (solo ad inizio estate era praticamente impossibile da salire in moto, per via della cenere vulcanica caduta), ma non è bastato per non farmi ca*are addoso su due curve dove (complice l’alternarsi di ombra e sole) ho beccato con l’anteriore della sabbia lavica e la Bull ha smusato.
La salita, ad ogni modo, è uno spettacolo ! Arrampicarsi tra i tornanti essendo circondati da distese laviche fa una certa impressione, soprattutto alla vista degli scheletri di alcune abitazioni divorate da colate passate.
Arrivati ai Crateri Silvestri troviamo una bolgia di turisti. Facciamo fatica a trovare dove posteggiare le Bull. Troviamo posto vicino al Rifugio Sapienza.
Qui su troviamo il gruppo composto dal Presidente Fernando, con la first lady Valeria, Termobull con Ivan, Tizio, Gianluca, Giuliano Senior, e poi Ferdinando, Adriano ed Angelo (tutti e tre scesida Luino) che arrivano da Messina, accompagnati da Fabio (appassionato ed appassionante divulgatore delle bellezze della sua terra) e Stefano, amici bikers di Marvil.
E qui esplode il vero raduno… questi sono gli amici che bramiamo di vedere, una volta all’anno come se fosse una favola di uni di quei scrittori famosi a cui questa terra generosa ha dato i natali.
Abbracci fortissimi, sorrisi e risate che non vedevamo da un anno e che mancavano tanto. Foto, al panorama si… ma soprattutto del gruppo ! Riusciamo a bloccare il traffico, sostenuto, per arrampicarci sulle rocce laviche e facciamo commuovere una ragazza di passaggio che si offre “Volete che vi faccia io la foto ?”, probabilmente incuriosita dalla diversità di accenti che proveniva da questo gruppo caciaroso… forse complice anche e soprattutto quella sfilza di “ghes*oro”, “mimorti”, “ara che beo” che da queste parti è piuttosto esotico sentire 😀 😀
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