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Eh si!!! Anche il raduno 2022 è finito!!!
E’ stato un subbuglio di emozioni…Il venerdì mattina partiamo con calma.
Quest’anno sono venuto al raduno zavorrinato, per la prima volta. La Cate aveva già partecipato al raduno di Longarone ma ci aveva raggiunto all’hotel dopo il lavoro, la sera, in auto.Ritrovo al mio paese con Giovanni e Michele… e con Fernando, Valeria, Marvil ed il suo amico Giorgio (pubblicherò un report a parte che spiegherà la loro presenza, qui da me).
L’idea è quella di portare Fernando al paese di suo nonno, Farra di Soligo in provincia di Treviso.
Ho studiato un itinerario apposito, che unisse questa necessità ad un percorso bello da guidare ma soprattutto ad un panorama che riempisse gli occhi delle bellezze venete.Partiamo verso le 9:00, puntiamo per Montebelluna. Qui costeggiamo il Piave sul suo lato sinistro e raggiungiamo Valdobbiadene, dove facciamo una prima tappa per far ammirare ai ragazzi il panorama sulle colline patrimonio dell’UNESCO
Life is a journey, not a destination !
Riprendiamo la strada e raggiungiamo Farra di Soligo, che come detto era la tappa obbligata di questo itinerario vista l’importanza che hanno questi luoghi per il nostro Moderatore dalle origini venete.
Life is a journey, not a destination !
Da qui passiamo per Cison di Valmarino (uno dei borghi più belli d’Italia), i laghi di Revine, passiamo per Vittorio Veneto, il Lago di Santa Croce e raggiugiamo Longarone.
Attraversiamo il Piave e saliamo per la Valle del Vajont e ragiungiamo l’omonima e tristemente famosa diga.
Obbligatoria una tappa per rendere omaggio alle vittime e per assistere ad una delle tante lezioni che impartisce il vecchietto che sosta da decenni con in suo banchetto, con i suoi plastici che ricostruiscono il prima ed il dopo del disastro, che vende i suoi libri… lui è stato uno dei superstiti ed ha votato la sua vita al mantenimento della memoria dei luoghi e degli eventi.
Non ho scattato foto… io qui, ogni volta, quasi mi immobilizzo… avverto sempre, ancora, il dolore che forse è intriso in questa terra che una volta era montagna.Facciamo sosta per pranzo ad Erto, alla Trattoria Julia situata a fianco del laboratorio di Mauro Corona.
E’ la prima volta che troviamo Mauro nel suo antro… sta lavorando ad una delle sue opere in legno. Non lo disturbiamo, ci limitiamo a salutarlo con la mano quando alza lo sguardo per guardare fuori. Lui ricambia il saluto con un sorriso… ma rispettiamo il suo momento creativo ed andiamo oltre.Il pranzo è a base di una cucina che miscela al meglio le tradizioni sia venete che friulane.
Tagliatelle con il cervo, cervo e colenta, salsiccia frico e fagioli… nulla di principesco, ma dalla genuina bontà che ci si aspetta in questi territori.
Life is a journey, not a destination !
Siparietto…
Marvil chiede all’oste una mela… l’oste risponde “controllo subito!” e va in cucina… torna e fa “No guarda, la grappa ce l’abbiamo al cirmolo, al mugo, alla…” 😂😂😂
E Marvil “No… intendevo una mela…” 🙄
E l’oste ci guarda come per dire “Mi prende per il culo???” ma sta zitto e torna in cucina… dopo poco esce e fa “Eh no, niente mele… ma se vuoi ho un melone” 😂😂😂
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Controlliamo il meteo sui radar… l’idea era di proseguire l’itinerario salendo al Piancavallo e poi scendere ad Aviano, ma era chiaro che si stava avvicinando una perturbazione piuttosto estesa ed anche se non molto intensa sarebbe stato poco simpatico incapparci a 1300 metri di altitudine.
Decidiamo, quindi, di passare per casa di Antonio e di fare con lui l’ultimo tratto fino all’Hotel Tuan di Zoppola, vicino a Pordenone, dove avremmo fatto base per il raduno.
L’arrivo è sempre un momento eccitante, l’attesa di poter rivivere questo momento è durata un anno (questa vola 9 mesi… ma poco cambia !!!) e tutte le emozioni trovano il modo di scaricarsi… 😂😅😆
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Mi godo il momento, gli amici ormai di una vita che arrivano uno alla volta… lo moto da parcheggiare, le borse da scaricare, le prime birre con cui brindare…
Bello, bello, bello !
Anzi, bellissimo !!!
Da ripetere ogni anno 😁La serata culmina con la prima cena del raduno
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Ed ecco un momento che ormai è divantata una tradizione, Saida stupisce ancora una volta tutti con uno dei suoi regali personalizzati che fanno impazzire tutti, sempre.
Lei non smette mai di dimostrare quanto grande sia il suo cuore e l’amore che ha per il gruppo, non finiremo mai di esserle riconoscenti !!!Quest’anno ha pensato di donarci un asciugamano commemorativo, con il logo che lei ha coniato per il gruppo e che ormai… anno dopo anno… contraddistingue l’abbigliamento e gli accessori del bulldogger DOC !
Life is a journey, not a destination !
Dopo cena il gruppo si rilassa presso il chiosco dell’hotel.
Birra? Gin tonic? Gin lemon? Si, la compagnia fa sete… 😆
Life is a journey, not a destination !
La mattina del sabato siamo tutti messi un po’ di sbiego, ci rendiamo conto solo in quel momento che il vino servito alla cena era spettacolare 😲
Rimessi insieme i neuroni dopo la colazione ci siamo ritroviati davanti all’hotel ed abbiamo messo in strada la carovana: ben 24 moto !!!
Eravamo piuttosto ingombranti per le strade friulante, l’attraversamento dei diversi paesini è stato un po’ difficoltoso all’inizio…L’itinerario prevedeva una scorrazzata per la pedemontana. Siamo passati per i paesi di Spilimbergo, San Daiele del Friuli ed a Buia abbiamo fatto tappa al bar Zanzibar per un aperitivo.
Lo staff del bar ci stava attendendo con gli smartphone pronti a riprendere l’arrivo della rumorosa carovana. Avevano preparato un piccolo rinfresco a base di prodotti locali, birra ghiacciata e spritz.
E’ stato un momento di autentico sollievo, le temperature iniziavano a farsi asfissianti…
Life is a journey, not a destination !
Dissetati e rifocillati… alcuni abbozzavano l’idea di aspettare qui il giro di ritorno del gruppo dopo pranzo 😂, siamo ripartititi immergendoci nella pedemontana ormai infuocata dal sole.
Abbiamo passato Tarcento, Nimis, Attimis, ed a Cividale del Friuli abbiamo trovato la nostra tappa per il pranzo: l’Agriturismo alla Collina.
Il locale era immerso tra i vigneti (dai quali l’agriturismo produce i propri vini) sulle colline al confine con la Slovenia.
Ci aspettava un (altro 😂) aperitivo sulla terrazza panoramica, prima di mettere le gambe sotto al tavolo e dare il via all’abbuffata a base di prodotti locali.
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