Come da titolo le mie prime impressioni sulla mia nuova belva…
…prime perchè causa tempo e meteo sono riuscito a fare solo 1000 km finora.
Scriverò basandomi sulle differenze che ho riscontrato rispetto alla bull,che è stata mia compagna per 4 anni con 37.000 km all’attivo e che tutti noi ben conosciamo(e che assolutamente non rinnego).
La prima cosa che si avverte montando in sella è che,pur essendo 10 kg in più,pare nettamente più leggera,il che presumo sia dovuto ad un bilanciamento migliore.
Girando la chiave l’elettronica fa il suo lavoro insieme all’apertura/chiusura dell’airbox in base alle differenze climatiche…
all’accensione ci si rende conto subito del perchè il rombo della MT sia stato paragonato al KODO (in vulgaris : mega tamburo giapponese)…anzi…non è solo il rombo,perchè finchè lo si sente solo dall’esterno non rende,si tratta dell’insieme scarico/aspirazione/vibrazione che si avverte per bene solo in sella.
Il manubrio doppia sezione 28/22 vibra che è una gioia,gli specchietti (uguali a quelli della bull con i braccetti più lunghi) rischiano di spezzarsi (cosa che effettivamente può capitare dopo un certo numero di km).
Per i primi 500/600 km mi sono attenuto scrupolosamente alle regole e cioè ho evitato categoricamente il superamento dei 3000 giri e,ovviamente,usando sempre e solo un filo di gas…(p.s.: in 5° a 3000rpm si è a cavallo dei 130).
Una differenza veramente notevole consiste nell’ approccio in curva,talmente preciso che all’inizio mi ha spiazzato:la bull andava come e dove dicevo io ma doveva essere letteralmente “domata”,sulla MT sembra totalmente naturale e sembra che lei non aspetti altro,infatti,dopo un po’ il 190 posteriore è arrivato a fine corsa da entrambi i lati e senza il minimo sforzo con andatura da passeggiata.
Fino a qua tutto bene,le mie adorate vibrazioni che mi accompagnano sempre,il motore sempre pronto al punto che ti invita a tenerlo sempre a bassi regimi,quindi,inutile dirlo,gran coppia e grande ciclistica uniti ad un ottimo impianto frenante.Unica pecca l’impressione di avere le marce un po’ corte…
…ma fino a qua non avevo ancora capito niente:
ho iniziato da poco a darle più confidenza e ad abituare il motore ad andare un po’ più su di giri:quando affondo il gas e lascio andare il motore fino vicino ai 5000 rpm finalmente capisco di avere un 1700 sotto la sella.
Il “tum tum” tipico del landini diventa “vruuum” e insieme si aggiungono il rumore forte dell’aspirazione e quello delle valvole che vibrano febbricitanti.
La coppia si scatena e sembra non finire mai,anzi,con più si va su di giri più aumenta e tira e ne ha ancora,quando gli occhi iniziano a lacrimare cambio marcia e ancora,di nuovo…fino a che non mi rendo conto che sto andando troppo forte…una progressione incredibile che,in questo caso,rende assolutamente necessario il limitatore,altrimenti credo sarebbe veramente difficile rendersi conto di quando è ora di mollare.
La cosa più bella (che mi avevano già raccontato e alla quale non credevo) è che accelerando in piega (con criterio ovviamente) lei va ancora più giù e sembra ancora più incollata alla strada…per chi ama le curve è davvero una goduria…
Ho l’impressione che mi riserverà tante belle sorprese,le premesse ci sono tutte…
L’unica vera pecca riscontrata è la rigidità posteriore che,insieme alla sella poco imbottita,ogni tanto ti regalano delle pacche sull’osso sacro indimenticabili…ma credo ne valga davvero la pena.
