Motogiro del 7 agosto 2016 – due bestie per 8 passi

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  • #9001
    Adriano
    Moderatore

    Era da un po che Massimiliano mi chiedeva di fare un giro insieme… Massimiliano è un ragazzo poco più che ventenne del mio paese, frequentiamo la stessa palestra, fa l’elettricista/idraulico ma per diletto e passione lotta sui ring dell’MMA del nord-est!
    Un concentrato di muscoli, agilità, potenza ed una buona dose di cattiveria… ma non è lui una delle bestie del titolo.

    Una delle bestie in questione è ovviamente la Bull, mentre la seconda bestia è l’ MV Agusta Brutale di Massimiliano!
    Nonostante la giovane età, Massimiliano ha “vissuto” la moto molto a fondo, ha lasciato qualche pezzetto del suo corpo sull’asfalto… un po’ di intestino sul Passo Giau con un volo fuori strada, un paio di ossicini del piede sinistro sul Passo del Tonale per la pedalina del cambio conficcata in una scivolata in curva…

    Quest’anno il meteo è stato inclementissimo, sono riuscito a muovere la moto (oltre che per andare a lavoro) davvero poco… per un paio di giretti con Gullivel e per il raduno… poi basta! 👿

    Finalmente il 7 agosto è arrivata l’occasione, la giornata era davvero stupenda: nemmeno una nuvola all’orizzonte, sole ed aria fresca, che volere di più?

    Con Massimiliano ci diamo appuntamento alle 7:00 davanti alla sede del comune di Salzano, l’ottocentesca Villa Romanin Jacur.

    Ma Massimiliano è giovane… e sabato sera ha fatto serata… ed è in ovvio ritardo ::mad::

    Life is a journey, not a destination !

    #93965
    Adriano
    Moderatore

    Alle 7:30 assiva Massimiliano e partiamo subito, direzione Valsugana!

    Ci fermiamo per fare colazione al mitico “Trenti”, il locale situato all’imbocco della Valsugana ritrovo tradizionale dei bikers di zona e di passaggio.

    Qui facciamo un insolito incontro, il primo della giornata, con una vettura rarissima: un’ SZ Zagato cabrio.

    Life is a journey, not a destination !

    #93966
    Adriano
    Moderatore

    Riprendiamo la Valsugana, usciamo a Primolano e percorriamo la vecchia statale fino a Grigno, da qui prendiamo la tortuosa stradina scavata nella roccia che porta a Castello Tesino.

    E’ la strada ideale per togliere un po’ di cera alle Road Smart 3 che ho montato da poco… fanno ancora “gnek gnek gnek” quando piego, e scivolano facilmente…

    Qui i tornanti e le curve strette, unitamente alla strada sgombra (praticamente sconosciuta ai più) mi aiutano a spigere un po’ alla volta l’angolo di piega senza rischiare troppo.

    Arrivati a Castello Tesino prendiamo per Bieno, poi Telve e poi via per Val Calamento. La trada, stretta, si inerpica per la valle, dentro e fuori al bosco e saltando di qua e di la del dedalo di torrenti impetuosi che rendono questa valle incantevole.

    Dove porta la Val Calamento?
    Beh, ormai dovreste saperlo benissimo… la meta è il mitico Passo Manghen!!!

    Tornanti che sembrano gradii, strada strettissima che sale attorcigliandosi come un cavatappi, stretta al punto che in moto è quasi impossibile affiancare un’auto!

    Ma che spettacolo in cima…

    Life is a journey, not a destination !

    #93967
    Adriano
    Moderatore

    Giornata spettacolare dicevo… sole, zero nuvole… ma ca**o che freddo!!!

    Le mani sono talmente intorpidite che quando tocco qualcosa senza i guanti mi pare di avere la pelle invasa dalle formiche rosse che mordono impazzite!

    Un caffè bollente al rifugio, e la stufa accesa, fanno il loro lavoro…

    Riprendiamo la strada e scendiamo velocemente verso Cavalese.

    Questo versante del Manghen è ancora più spettacolare, per la vista ma soprattuto per la guida.
    Ho modo di saggiare finalmente le vere doti di grip delle RS3, ma ho anche modo di confrontare (nella mia memoria) fin da subito le loro doti di “handling” rispetto alle gomme che ho avuto fin’ora sulla Bull.

    Da Cavalese ci immergiamo nei boschi che portano a Passo Lavazzè, il paesaggio qui cmbia rapidamente… sembra di essere in Canada per la maestosità degli abeti.

    Al passo non ci fermiamo, continuiamo per Nova Levante e poi raggiungiamo il favoloso Lago di Carezza.
    Qui incrocio in velocità una Bulldog tedesca, giusto il tempo di farci un cenno di approvazione con il suo biker…

    Life is a journey, not a destination !

    #93968
    Adriano
    Moderatore

    Raggiungiamo poi il vicino Passo di Costalunga, ai piedi del Cantinaccio.

    Pausa aperitivo…

    Life is a journey, not a destination !

    #93969
    Adriano
    Moderatore

    Poi scendiamo a Canazei.

    Le RS3 iniziano ad offrire un bel grip, ed infatti nella salita al Passo Sella inizio ad avvertire una buona tenuta ed inizio a fidarmi un po’ di più… tanto che arrivato al passo il posteriore è decisamente chiuso.

    Pausa pranzo al Rifugio Sella, che non consiglio più a nessuno!
    Il posto rimane decisamente spettacolare… si mangia sotto al Sassolungo, il locale è bellissimo, le cameriere anche… hanno però ridotto le porzioni ed aumentato i prezzi di almeno il 30% rispetto all’anno scorso!!! ::e_surprised::

    Quando si dice “selezione della clientela”… infatti il piazzale, una volta sempre stracolmo di moto (il parcheggio è suddiviso per marchi) ora è semivuoto… e non c’è più la lista d’attesa per i tavoli…

    Life is a journey, not a destination !

    #93970
    Adriano
    Moderatore

    Dopo pranzo scendiamo verso la Val Gardena e poi su per Passo Gardena.

    Le RS3 iniziano ad aggrapparsi per bene all’asfalto, ma il loro comportamento ancora mi lascia perplesso…

    Questa perplessità mi pervade ancora di più quando, raggiunto il passo, scendiamo verso Corvara Badia.

    Nulla da essepire alla tenuta in piega… ma la sensazione che l’anteriore faccia un lavoro diverso del posteriore si fa sempre più evidente.

    Mentre il posteriore tende a scende abbastanza “rotondamente” (nulla a che vedere, però, con le RS2), l’anteriore tende a “fiondare giù” con una velocità assai diversa dal posteriore… sembra di avere due pneumatii diversi tra anteriore e posteriore!
    Diciamo che il posteriore rassicura per la sua compostezza nello scendere in piega, mentre l’anteriore mette un po’ il panico per la sua irruenza nel fare la stessa cosa.

    Corvasa arriva velocemente, quindi andiamo ad imboccare la strada per Passo Valparola.
    Qui decido di iniziare a spingere, voglio capirle a fonde queste RS3…
    L’anteriore si rivela meno granitico nella tenuta del posteriore, il muso un po’ allarga…

    Al passo ci fermiamo per godere del paesaggio, e qui facciamo il secondo insolito incontro della giornata: una bellissima Morgan 3-Wheeler!!!

    Life is a journey, not a destination !

    #93971
    Adriano
    Moderatore

    Riprendiamo la marcia…

    Arriva in un attimo il vicino Passo Falzarego e poi giù verso Cortina.

    Io procedo con i miei test sulle RS3, sembro perfino impegnato… mentre Massimiliano dietro segue senza sforzo… io con la Bull sembro fare i numeri, lui con la Brutale sembra a passeggio 😆

    Prendiamo poi per il Giau, qui ci inseriamo in mezzo un gruppo di giessisti. Ci sono anche altre endurone, ma l’andazzo è quello… incoscenza allo stato puro, incapacità di valutare il pericolo, indecisione in ogni manovra… valigioni da viaggio Caponord-Terra dei fuochi che uno Stralis occupa meno strada, ruote tacchettate da Sahara, 22 mila euro di abbigliamento…

    Qui il traffico è intenso, per cui volenti o nolenti ce li portiamo fin su…

    E poi, spettacolo!

    Life is a journey, not a destination !

    #93972
    Adriano
    Moderatore

    Scendiamo a Caprile, poi Alleghe, Agordo e rientro…

    Riassumo un po’ le impressioni che alla fine di questo 450 km ho avuto elle RS3.

    Rispetto alle RS2 hanno in più il raggiungimento di temperature molto elevate (a dire il vero, non ho mai avuto gomme che letteralmente scottano dopo 10 km in extraurbano… 😯 ) e questo conferisce una tenuta in piega davvero notevole.

    Rispetto alle RS2 peccano nell’ “handling”, almeno per il mio modo di guidare.
    Le RS2 permettevano di impostare la piega con il pensiero, di scendere e di fermare l’angolo di piega a piacimento, di tirare su la moto se necessario. L’anteriore metteva una pezza grande come una casa allo sbilanciamento tipico della Bull, potevi scendere in piega, cambiare e ricambiare traiettoria con una sola mano. Il controsterzo era assolutamente inutile…

    Le RS3 si comportano, con le debite proporzioni, più come le Metzeler M5.
    Per controbilanciare la tendenza dell’anteriore a “buttarsi giù” occorre dosare continuamente la spinta sulla manopola dell’interno curva, per l’appunto… occorre sempre dosare il controsterzo…

    Questo è un comportamento tipico degli pneumatici sportivi, ma le RS3 sono gomme turistiche!

    Se volevo degli pneumatici sportivi prendevo le Qualifier 2 o le Sport Smart 2…

    Le RS2 erano dei pneumatici dal comportamento turistico ma dalle prestazioni sportive, le RS3 no… peccato, avevo trovato la perfezione (per le mie esigenze) e per il prossimo treno dovrò pensare a qualcos’altro.

    Le temperature che raggiungono le RS3 sono davvero elevate, specialmente al posteriore… tanto che ho dovuto ammorbidire il mono posteriore (io monto il mono dell’R6 by Ponch) per consentire ad una gomma così morbida di lavorare tranquillamente senza stress eccessivi.

    Life is a journey, not a destination !

    #93973
    kiwi1
    Partecipante

    …grande Adriano, come sempre bellissimo report; splendide foto e, stavolta anche un’esauriente analisi tecnica: grazie !!
    …comunque si nota la tua delusione culinaria…: neanche una foto del cibo…!!! 😯 😆 😆

    #93974
    rosso65
    Partecipante

    Che dire…….sei un grande. ::e_wink::

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