Come direbbero i centauri di Joe Bar.
Giovedì partiamo per un viaggetto di 3gg tra Emilia, Liguria e Toscana.
Visto il meteo partiamo al contrario, ovvero verso Parma, su per Bardi, poi giù in Liguria e via dicendo.
Cmq, tempo ideale, coperto ma non piove.
Belle strade.
A Fornovo imbocchiamo la fondovalle.
Gran bella strada, ampia, asciutta, ottimo grip.
Si va su allegri, ma senza esagerare.
Ennesima curva, freno, scalo in 4a, aumento la pressione sul freno per impostare, vedo che son ancora svelto.
Mi son attaccato a tutto. il posteriore si blocca, bacio il guardrail, poi a terra, fronte marcia.
Subito un check di articolazioni e muscoli, tutto ok, son calmo.
La moto grava sul piede destro.
Uno dei cumpa di viaggio è già lì, gli faccio “toglimela di dosso”. Porello, è piccoletto.
Primo tentativo fallito, ottengo di aver tutto il peso sul tallone destro.
Penso alla pedana.
Fa male.
Riproviamo. Non appena riesco a piazzare il piede sinistro sulla sella sollevo la moto con la gamba sinistra e sottraggo la destra.
Forte dolore, alla caviglia e alla mano destra.
A fatica mi rialzo.
Avviso via cell gli altri due che erano avanti.
La cucciola perde un pò di benza, che però asciuga in fretta.
Mi svesto e mi faccio una paglia in attesa degli altri.
Il quarto fa rallentare il traffico.
Dopo 10 minuti la moto è stata rialzata e spostata una curva più sotto, dove cè uno slargo.
Si fermano due o tre automobilisti per sincerarsi che sia tutto ok.
Da terra raccogliamo la leva del freno.
La moto sembra intonsa. E siam tutti straniti perchè il guardrail invece sembra averne proprio risentito.
Quello con la Vstrom armeggia con la moto e si piazza sulla mia traiettoria (lasciata dalla gomma posteriore), mi dice “impotazione ok, e poi eri lento, sono neanche 2 metri di gomma, strano”.
Quello che mi ha soccorso mi fa notare che è ammaccato il serbatoio, nella parte alta.
“E com’è possibile? non ha toccato terra”.
E m’illumino.
Ecco perchè ho un male boia alla mano destra, e solo la zona all abase del pollice!
S’è chiuso il manubrio nell’impatto ed ho toccato il serbatoio.
Che si è ammaccato. Temo per la mano, pulsa davvero tanto.
Svuoto una redbull e ci metto acqua e OKI, così va molto meglio.
Dopo 10 minuti cammino bene e la caviglia fa molto meno male, son curioso di togliermi lo stivale, ma aspetto di essere a casa.
Arriva il carrattrezzi e mi fa “ma sei caduto da fermo?” guardando la moto.
Gli spiego la dinamica e mi dice che son fortunato, già, lo penso anche io.
Sarà lo schock da primo incidente che fatico a esser lucido e penso a riprendermi in relax.
Poi chiamo Euroassistant. Ci organizziamo per il rientro (uno degli altri aveva prob di stomaco), scambio di bauletti e poi son pronto per far da passeggero su un Burgman.
Roba da acrobati. Il pilota è 1,70 scarsi e quando cerco di salire lo cooter vuol solo ribaltarsi. Con calma e scavallando ce la facciamo.
Il rientro è agile.
Al casello son io che reggo lo scooter e armeggio con tagliandi e soldi.
Solo ora, con la mente fresca ragioniamo.
Ho sbagliato manovra?
Ero troppo veloce? quindi arrivato lungo?
Mi par strano, non mi piace correre, soprattutto in curva.
So di aver pinzato tanto, soprattutto alla fine, e che tiravo dritto.
Ma il segno a terra è dritto e nemmeno troppo lungo.
Tra l’inizio della frenata e la moto a terra c’erano circa 5 metri, compresi l’impatto.
Stimo di non esser stato oltre i 30 Km/h.
Il che spiega che non ho niente di rotto.
E che avendo fatto da airbag alla moto, essendo tra lei ed il guardrail, non abbia segni evidenti di impatto.
Mi dico che esaminerò a modo la moto col meccanico, anche perchè la leva è nel bauletto vuoto attacco alla moto, insieme allo specchio destro, che s’è solo svitato.
Tralascio le bestemmie con il carrattrezzi, che poi è stata fortuna che non mi abbian trovato, così il recupero lo fa il mio meccanico.
Mi prende 80 euro invece di 240 dell’Europassistance.
Finalmente son con il meccanico e la moto.
Lui è dispiaciuto, vedendo pochi danni… “la ritiriamo noi, perchè la ripari da noi, vero?”. Dice che con 25 euro cambiamo la leva e siamo a posto.
Io dico di no.
Gli spiego al dinamica e che secondo me qualcosa non ha funzionato nei freni.
Prende la leva in mano e ha solo un segnetto, nella parte alta della goccia terminale, che non combacia con la parte toccata a terra dallo specchio.
Penso sia un segno vecchio o magri successivo all’impatto.
Guardando la leva si convince e mi fa “ok, la leva l’hai spezzata tu, eri a fondo corsa”.
Il che significa che o andavo a mille e son stato lungo o che il freno anteriore non frenava del tutto.
Son per la seconda.
Poi osserva il serbatoio stranito.
Gli spiego che è stata la mia mano a far il danno.
Mi guarda la mano e dice “impossibile, il serbatoio è di ferro, dovresti aver la mano fratturata”. Eppure al pronto soccorso m’han detto di no.
Forte contusione, di usare OKI, ghiaccio e Voltaren.
Per togliermi anche il dubbio psicologico mi faccio repventivare il cambio completo dell’impianto frenante.
Pompa, serbatoio, liquido e tubi freno (in treccia).
Poteva essere sotto sforzo?
Magari il liquido era vecchio e pregno d’acqua?
Io segni di fading non ne ho avuti.
Devo anche dire che frenate impegnative, diciamo pure “staccate”, non avevo fatte.
Cmq, a breve imparo il costo previsto.
Mi faccio quotare anche la riparazione del serbatoio, che mi dice andrà cmq verniciato.
Però l’ho già avvisato, “tengo l’ammaccatura, mi serve da promemoria, e nel caso ricapitasse cè già l’incavo per la mia mano”.
Ah, a livello di vestiti, solo un leggero strappo al terminale del pantalone destro, pantalone da “lavoro” da 15 euro. Una strana abrasione sulla parte alta della spalla destra.
Il resto tutto ok.
benedette protezioni!
Concludo,
tutto bene.
Peccato per aver interrotto il bel giro in anticipo.
prima o poi riuscirò ad arrivare a Bardi (dopo due rinvii per pioggia!!).
Rod
