bomba d’acqua a Refrontolo

Ho clienti da Treviso che hanno perso tutti i vigneti… come è successo a Ponch, erano al mare per tutto il giorno, a 15-20 km di distanza, ed al ritorno la sera hanno trovato l’azienda devastata… ::e_surprised::

Il problema ACE non è la troppa pioggia, ed aggiungo il poco sole… è che non esistono più ettari ed ettari di vigneti, spazzati via come polvere da questi veri e propri uragani… purtroppo non è compromessa solo la produzione di quest’anno ma anche e soprattutto quella degli anni a venire! Servono parecchi anni per mettere in piedi vigneti di ottima qualità… ::e_sad::

@ptcruiser wrote:

un peccato per chi lavora.

La preoccupazione è proprio questa… il Veneto è forse la regone che con la crisi economica ha perso più posti di lavoro in Italia, ma se ci si mette anche la sfiga allora rimboccarsi le maniche come questo popolo è abituato a fare non basterà più…

Parlo di sfiga perchè in questi disastri non c’è stata alcuna mancanza da parte dell’uomo… nemmeno a Refrontolo… ormai è da qualche anno che queste precipitazioni spaventose e concentrate in zone limitatissime si manifestano con sempre maggiore insistenza, ed i danni sono sempre più inevitabili e quasi irrimediabili… ::e_confused::

Per quanto si parli di manutenzioni non eseguite e prevenzioni disattese, quando cadono più di 20 cm d’acqua in pochissimi minuti (come appunto a Refrontolo) l’uomo può solo correre… correre lontano e veloce! ::rolleyes::

@ACE cafè wrote:

Spero che Zaia da ex ministo dell’agricoltura e piu’ volte TESTIMONIAL del DOC treviso e del DOCG valdobbiadene/conegliano all’estero… Possa fare qualche cosa..!!

Ahahaha!!! Questa si che è bella!!! Per quanto Zaia sia bravo ad illudere le folle con il “parlar da veneto”, fa parte della melmaglia politica italiana come tutti gli altri…

I soldi dal Veneto vanno a Roma (intesa come sede del malaffare di stato, non voletemene amici romani ::e_wink:: ) e da li non tornano certo indietro… nemmeno nei momenti di estrema necessità come questi! 👿

Purtroppo queste calamità non fanno altro che accelerare quello che già sta succedendo in intere regione italiane… la popolazione, in questi caso i viticoltori, che da sola non ce la fa più a rabboccarsi continuamente le maniche cederà le proprie aziende ad investitori/avvoltoi stranierei (il nostro vino, italiano intendo, fa gola a molti nel mondo, cinesi in primis!) ed in quel momento non si potrà più escludere che possa venire meno la tradizione e la qualità delle nostre eccellenze enologiche… i più piccoli però, che spesso nascondono nelle loro cantine veri e propri gioielli sconosciuti al mondo, saranno costretti a chiudere e basta…

e stiamo ancora bene, il peggio deve ancora arrivare, arrivera piano piano senza disturbare troppo